Tempo di bilanci….e di Note Integrative

Come ogni anno in questo periodo ci apprestiamo a lavorare alle chiusure del bilancio d’esercizio dell’anno 2022 e alla redazione della relativa nota integrativa.

La nota integrativa accompagna il bilancio ed è considerata una sezione fondamentale di esso, fornisce informazioni aggiuntive e dettagli sui dati presentati nella sezione principale del bilancio, in particolare approfondisce i principali eventi economici che hanno influenzato la situazione finanziaria dell’azienda con l’obiettivo di fornire ai lettori una visione completa e trasparente della performance dell’azienda e dei fattori che ne hanno influenzato i risultati.

Da quest’anno però le società dovranno cimentarsi con un nuovo obbligo informativo. Con la definitiva entrata in vigore del D.Lgs 83/2022 (correttivo alla nuova riforma della Crisi d’Impresa), gli amministratori non hanno soltanto il dovere di istituire adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, ma devono anche adempiere ad un obbligo INFORMATIVO in merito alle modalità con le quali hanno provveduto ad implementare detti adeguati assetti e su come hanno misurato la continuità aziendale.

Dal 15 luglio 2022 infatti è previsto l’obbligo per gli organi delegati di verificare che l’assetto organizzativo e amministrativo e contabile sia adeguato e di riferire al CdA e collegio sindacale l’andamento della gestione e la sua prevedibile evoluzione. Di tali informazioni va data quindi comunicazione di COME e COSA sia stato misurato attraverso gli adeguati assetti.

Il vero scopo di questa norma non è complicare la vita
ma spingere l’imprenditore a comprendere
i benefici di una sana gestione.

Molti aziendalisti concordano sul fatto che il controllo del rischio di default non può essere assolto facendo riferimento solo ad anomali andamenti dei principali indici di bilancio, in particolare il ROI ed il Capitale Circolante Netto (CCN). Nella maggior parte dei casi infatti quando si rilevano andamenti anomali dei principali indici di bilancio, di fatto la crisi si è già innescata.

Ben consapevole della inadeguatezza dei comuni indicatori, il legislatore con questa norma spinge a monitorare in maniera continuativa (non solo in occasione della chiusura del bilancio) elementi che sono principalmente di carattere qualitativo e fa riferimento ad una precisa serie di KPI riportati nella check list del D.Lgs 14/19, art.3, comma 3, lettera c.

Detto ciò, per poter permette agli amministratori di avere dichiarazioni corrette in nota integrativa è necessario effettuare un’analisi degli adeguati assetti.

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